Rimini | Turismo, Galli: Siamo tra gli ultimi per servizi nel Mediterraneo. Necessario accelerare riqualificazione alberghiera
Pur dichiarando di non essere sicuro dell'attendibilità dei dati utilizzati, l'assessore al turismo della Provincia di Rimini, Fabio Galli, non esita a lanciare l'allerta qualità per gli alberghi della riviera. Secondo il sito Trivago, infatti, "se per il prezzo della camera, la Riviera di Rimini se la cava più che bene, quello che ci vede indietro rispetto alla concorrenza sono i servizi richiesti dagli standard internazionali: 17% gli alberghi con aria condizionata, 6% quelli con piscina, 19% le strutture dotate di parcheggio proprio e 7% di wi fi. Nei medesimi campi, Mykonos fa registrare 85% (aria condizionata), 35% (piscina), 55% (parcheggio), 45% (Wi fi); Creta 89% (aria condizionata), 59% (piscina), 66% (parcheggio), 31% (wi fi); Nizza 50% (aria condizionata), 15% (piscina), 38% (parcheggio), 49% (wi fi); Lloret de Mar 37% (aria condizionata), 40% (piscina), 36% (parcheggio), 16% (wi fi)", fa notare Galli. La questione dei servizi non è secondaria con un mercato interno che non prevede riprese a breve, né medio, termine e con il segmento estero a tenere in piedi la baracca. "Ciò comporta una riflessione in più per località ad alta concentrazione turistica come la nostra, obbligate necessariamente a riconvertirsi in fretta per rendersi attrattiva a un segmento estero, a questo punto essenziale anche per le sorti del turismo riminese".
In un panorama simile, tema centrale è quello della riqualificazione alberghiera che, "seppur affrontato e spinto negli ultimi anni grazie anche a leggi importanti come la 40 della Regione Emilia Romagna, ha assolutamente bisogno di una accelerazione, se non un vero e proprio ‘choc pilotato’. Non è solo questione di nuovi incentivi economici (di complessa erogazione visto lo stato delle casse pubbliche) e di agevolazioni fiscali (più invocate che effettive) alle strutture alberghiere che vogliono innalzare la qualità. A mio modo di vedere occorre riattivare il circuito delle idee, sia da parte di noi Enti pubblici che dovremmo fare un enorme passo avanti (o, meglio, indietro…) sul fronte di una burocrazia, completamente ‘fuori mercato’, che di fatto si rivela diffidenza verso chi ha iniziativa; sia da parte del privato che non può accontentarsi e sperare che, passata la crisi, tutto torni come prima. Soprattutto occorre che nella meritoria pianificazione strategica che, a livello locale, è stata più volte attivata, emerga chiaramente la soluzione al problema dell’innalzamento qualitativo dell’industria dell’accoglienza. Aggiungo, a costo di prendere atto che ciò che eravamo non potrà più essere in futuro, e dunque occorra cambiare radicalmente con scelte forti e inusuali. Il modello Rimini, che ha fatto scuola in Europa, non è sorpassato, ma semmai va aggiornato, alla luce di un mercato che è in rapidissima evoluzione e dunque va accompagnato. Voltare la testa dall’altra parte o indietro non è una soluzione efficace".